Mese: Gennaio 2014
Come si può parlare di filosofia con i bambini, di Alfonso M. Iacona
Una conferenza in cui si racconta del modo in cui si può parlare di filosofia con i bambini, dell’importanza della dimensione del gioco come capacità di saper entrare ed uscire dai contesti e del ruolo che ha questa capacità per conquistare una autonomia di pensiero che aiuti a divenire esseri umani autonomi e non sudditi.
parte 1 – https://www.youtube.com/watch?v=hzit4ZKY1x0
parte 2 – https://www.youtube.com/watch?v=4Y-1nj5DZow
parte 3 – https://www.youtube.com/watch?v=DNXjA47amSw
parte 4 – https://www.youtube.com/watch?v=tra4-XP55G0
parte 5 – https://www.youtube.com/watch?v=ImQwOOEAO9Y
parte 6 – https://www.youtube.com/watch?v=CqkXlvWrgxI
Prof. Alfonso M. Iacono
(docente di Storia della filosofia – Università di Pisa)
Progetto “Piccole ragioni. Filosofia con i bambini”
ottobre 2010 – febbraio 2011
Centro Culturale
Fondazione Collegio San Carlo
Gianfranco Zavalloni, maestro. il sito dedicato e un articolo di A. Vigilante
Visitate il sito dedicato al maestro Gianfranco Zavalloni
Scuola creativa, sito dedicato a Gianfranco Zavalloni, intuizioni … il suo cammino… per chi vuole proseguire
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Tre articoli sulla Finlandia. Il racconto di un insegnante elementare americano trasferitosi ad Helsinky, una sintesi del suo funzionamento e un resoconto approfondito sulla evoluzione del sistema scolastico.
Peter Gray, Lasciateli giocare.
da L’Internazionale (12/2013)
Per approfondire si possono ascoltare le conferenze di Peter Gray (in inglese) a questi link:
https://www.youtube.com/watch?v=EFsLrdOX2vY (prima parte)
https://www.youtube.com/watch?v=PxR91b3dNtg (seconda parte)
https://www.youtube.com/watch?v=-Gnwz4aV-yc
Peter Gray ha recentemente pubblicato il libro “Free to learn” http://www.freetolearnbook.com
L’ultimo articolo di Peter Gray qui (in inglese)
Franco Lorenzoni e i 7 punti per una scuola nuova
Ivan Illich: una intervista in francese (sottotitolata in inglese) del 1972
Ivan Illich: una intervista in francese (sottotitolata in inglese) del 1972
Ivan Illich: Ricordare Illich di Pietro M. Toesca – da A rivista anarchica
Ricordare Illich
di Pietro M. Toesca
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Su Ivan Illich: Leggere il presente nello specchio del passato, di Filippo Trasatti – da A rivista anarchica
dossier Illich
Leggere il presente nello specchio del passato
di Filippo Trasatti
Giuseppe Pontremoli: un sito dedicato
Sull’ultimo numero di AUTAUT: Critica della cultura della valutazione
a cura di Alessandro Dal Lago
Alessandro Dal Lago Premessa. La (s)valutazione della ricerca
Valeria Pinto La valutazione come strumento di intelligence e tecnologia di governo
Antonio Banfi, Giuseppe De Nicolao Valutare senza sapere. Come salvare la valutazione della ricerca in Italia da chi pretende di usarla senza conoscerla
Claudio La Rocca Commisurare la ricerca. Piccola teleologia della neovalutazione
Francesca Coin La valutazione dell’utilità e l’utilità della valutazione
Francesco Sylos Labini Una nota su valutazione e conformismo
Roberto Ciccarelli La bolla formativa è esplosa. Educazione, disciplinamento e crisi del soggetto imprenditore
Massimiliano Nicoli Come le falene. Precarietà e pratica della filosofia
MATERIALI
Michel Foucault Che cos’è un regime di verità? [1980]
INTERVENTI
Mario Novello Diagnosi psichiatrica e giustizia
ISBN 9788842819349
€ 19 cartaceo
€ 7,99 ebook
192 pagine
disponibile in libreria e anche su IBS e Amazon
in ebook formato ePub e kindle
UNA CITTÀ n. 208 / 2013 Dicembre – sommario
UNA CITTÀ n. 208 / 2013 Dicembre
IL POTERE PENALE. Una magistratura sempre più tesa a risolvere inadempienze, spesso reali, dell’amministrazione e della politica, intervenendo direttamente; un ruolo svolto da soggetti che si autoinvestono di grandi responsabilità senza aver ricevuto alcuna legittimazione democratica; la palese incompatibilità tra codice accusatorio e obbligatorietà dell’azione penale. Intervista a Gaetano Insolera (da pag. 3 a pag. 6).
LA PAGELLA IN PDF. Una scuola del piacentino da un anno ha deciso di dimezzare i costi dei libri scolastici e in cambio ha chiesto ai genitori di dotare i figli di un tablet; uno strumento versatile che impone uno stile di insegnamento diverso e anche un ripensamento degli spazi; l’importanza di un corpo insegnante affiatato e di una vera scuola di comunità. Intervista a Daniele Barca, Angelo Bardini e Giusy Vallisa (da pag. 7 a pag. 11).
IL MASTER DELLA MATERNITA’. Di ritorno da un’esperienza all’estero, la crescente insofferenza per un modo di lavorare “vecchio”, con ritmi e orari rigidi, che diventa del tutto insostenibile all’arrivo di un figlio; la voglia di sperimentare qualcosa di diverso in prima persona, l’idea di uno spazio di co-working pensato soprattutto per le donne e dotato di co-baby; la sfida di far della maternità un momento di formazione. Intervista a Riccarda Zezza (da pag. 12 a pag. 15).
HIGH PERFORMANCE WORK PRACTICES. Coinvolgimento dei lavoratori, flessibilità degli orari, formazione, lavoro in squadra, incentivi, welfare aziendale: laddove i lavoratori sono disposti a scambiare più autonomia con più responsabilità, il management sa delegare e le Rsu non si sentono minacciate, non solo si lavora meglio, ma la produttività aumenta e i costi diminuiscono, condizioni fondamentali per essere competitivi nel mercato globale. Luciano Pero e Anna Ponzellini analizzano alcuni casi di studio ( da pag. 16 a pag. 21).
LA STORIA DI BILJANA. Mandata al nord con lo stipendio di impiegata ad aprire la nuova sede di un’azienda che opera in ambito sanitario; un lavoro svolto con passione, dedizione e anche soddisfazione che però stenta a trovare un corrispettivo nello stipendio, lo stress che aumenta, il neolaureato che, di punto in bianco, arriva e la demansiona, il mobbing… Per “appunti di lavoro”, la storia di Biljana, di Massimo Tirelli (pag. 22).
TOTALLY LOST. Nelle “centrali” immagini tratte da una mostra fotografica, a cura di Spazi Indecisi.
SI INTITOLAVA “PROTESTO”. Un’infanzia movimentata, resa più lieve da una straordinaria passione per i libri trasmessa dalla madre; l’esperimento dei “ratas pelosas”, in cui dei giovanissimi brasiliani fecero della narrativa un’arma di resistenza alla dittatura; i migranti scrittori e gli scrittori migranti: un autentico patrimonio di cui il nostro paese non si è nemmeno accorto. Intervista a Julio Monteiro Martins (da pag. 27 a pag. 29).
UN PENSATORE LIBERO. Ezio Tarantelli, un gran lavoratore, un educatore che sapeva combinare gioco, inventiva e disciplina; il protocollo Lama-Agnelli del ‘75 sulla scala mobile e la sua previsione sul pericolo di inflazione; il duello fra Craxi, Berlinguer e la Cgil e la decisione delle Brigate Rosse di inserirsi in quel clima di scontro; un uomo ponte fra varie istituzioni. Intervista a Luca Tarantelli (pag. 30-31).
LA GROTTA DI PAROS. Due persone, Nicola Chiaromonte e Melanie von Nagel, suora di clausura, che hanno conosciuto l’esilio, segnate entrambe dalle vicende della storia, entrambe “isolate” anche se per scelte diverse, ma appassionate del mondo e dell’uomo, si incontrano e insieme cercano la verità, scrivendosi, per anni, tre volte alla settimana… Pubblichiamo una parte dell’introduzione di Cesare Panizza a Fra me e te la verità, il volume che raccoglie 103 lettere di Nicola Chiaromonte a Melanie von Nagel (da pag. 32 a pag. 37).
LETTERE. Mario Trudu, ergastolano ostativo, cioè senza alcuna speranza di uscire, mai, fa una modesta proposta ai politici; Belona Greenwood, da Norwich, Inghilterra, ci manda un racconto di Natale e ci spiega perché negli ospedali del Regno Unito è più facile morire nel weekend che durante la settimana.
LA SVOLTA DELLA CINA. Per la rubrica “neodemos”, Steve S. Morgan racconta i controversi effetti della decisione del comitato centrale del Partito comunista cinese di porre fine alla politica del figlio unico.
LA VISITA è alla tomba di Clemente Rebora. Iniziamo a ricordare il centenario della Prima guerra mondiale con il suo “Viatico”.
APPUNTI DI UN MESE. Si parla del destino del libro nell’era digitale; della maestra Myriam e del metodo delle “scuole nuove” che in Colombia ha fatto sì che le scuole di campagna vadano meglio di quelle di città; di donne senza figli; di una tavola rotonda del 1958 sul caso Pasternak, delle email a cui in Francia le istituzioni rispondono tempestivamente e qui no; di carcere; delle nove massime garantiste proposte da Luigi Ferrajoli che ha ricordato, tra l’altro, che giurisprudenza vuol dire “prudenza” nel giudizio; eccetera eccetera (da pag. 38 a pag. 45).
L’OSPIZIO DEGLI INVALIDI. “Ma il resto dell’anno i due bambini si recavano nell’Ospizio degli Invalidi di Kouba, dove la madre di Pierre, dopo aver lasciato l’impiego alle poste, era capo-guardarobiera. Kouba era il nome d’una collina a oriente di Algeri, a un capolinea tramviario…”; per il “reprint” pubblichiamo un racconto di Albert Camus uscito su “Tempo presente” nel 1964.
Un corpo insegnante affiatato e una vera scuola di comunità
LA PAGELLA IN PDF
Una scuola del piacentino da un anno ha deciso di dimezzare i costi dei libri scolastici e in cambio ha chiesto ai genitori di dotare i figli di un tablet; uno strumento versatile che impone uno stile di insegnamento diverso e anche un ripensamento degli spazi; l’importanza di un corpo insegnante affiatato e di una vera scuola di comunità. Intervista a Daniele Barca, Angelo Bardini e Giusy Vallisa.
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Lo sport fa bene? Se potessi tornare bambino penso che mi piacerebbe scrivere una lettera…
Se potessi tornare bambino penso che mi piacerebbe scrivere una lettera, magari, a mio padre, e dirgli: «Caro papà, lo sai che quasi mi mettevo a piangere dalla rabbia domenica quando ti sei attaccato alla rete urlando contro l’arbitro? Io non ti avevo mai visto così arrabbiato. Forse sarà anche vero che lui (l’arbitro) ha sbagliato; ma quante volte io ho fatto degli errori senza che tu dicessi niente?
Io non so dare un voto, di Marta Gatti, da Gli Asini n. 18 – L’esperienza di una maestra elementare alle prese con la valutazione. allegate le schede di autovalutazione ed altro materiale didattico
Di mestiere faccio la maestra. Mi piace la parola “mestiere”, che è diversa da “lavoro”, perché penso che fare la maestra abbia a che fare con l’arte/l’artigianato e l’uso delle mani. Impari con l’esperienza a modellare una relazione educativa che permetta ai protagonisti dell’apprendimento di stare bene a scuola. Impari con l’esperienza l’arte di insegnare attraverso la pratica e l’uso costante del fare.
Tra peluche e cinismo, di Giuseppe Montesano. da “Gli Asini” n. 11 “Ma la vera realtà delle scuole tra Napoli e Caserta è quella dell’obbligo: lì la catastrofe è già avvenuta…”
Io sono un privilegiato: insegnando al liceo la mia platea è diversa da quella delle scuole medie, degli istituti tecnici e professionali. Piccola e media borghesia. È più facile lavorare. Ma la vera realtà delle scuole tra Napoli e Caserta è quella dell’obbligo: lì la catastrofe è già avvenuta, nel senso che tutte le tecniche pedagogiche non hanno senso quando intorno non funziona niente e la scuola non ha un ruolo centrale nella società, ma ne è soltanto un’appendice; quindi il suo malessere è solo sintomatico di un male più vasto ed enfatizzare le responsabilità della scuola è una fissazione da politici, per scaricare le responsabilità.