Peter Gray, Il tempo (libero) perduto dei bambini: “Ecco come liberarli dallo smartphone”

Il tempo (libero) perduto dei bambini: “Ecco come liberarli dallo smartphone”

di vera Schiavazzi

da www.repubblica.it/scienze

Arrampicarsi su un albero, giocare alla caccia al tesoro con gli amici, fare una gara di corsa e gettarsi nel fango. Il tutto prima dei dodici anni, e non solo perché lo consiglia il National Trust inglese né perché può sembrare romantico, ma per diventare più creativi e imparare a affrontare la vita con più coraggio e autonomia di chi ha passato un’infanzia tra videogiochi e playstation, senza mai incontrare bambini sconosciuti o sfuggire alla sorveglianza dei genitori.

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IL CENTRO EDUCATIVO ITALO-SVIZZERO di Rimini

Il C.E.I.S., Centro Educativo Italo Svizzero, di Rimini è un villaggio educativo per bambini dai 3 ai 14 anni, nato il 1° maggio 1946 a Rimini a seguito dell’azione di solidarietà internazionale del Soccorso Operaio Svizzero.Da quel primo atto di solidarietà ha saputo, sotto la guida di Margherita Zoebeli, costituirsi come una delle esperienze educative più importanti del nostro paese attraverso una storia davvero interessante.

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ISRAEL: Education Cities Network

Education Cities Network

The Education Cities Network was founded by TOPAZ- Leading Social Innovations and  theEducation Cities organization. The network is a group of Israeli municipalities, organizations and businesses, that lead educational innovation, and who joined forces.

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LIBERARE LE SCUOLE, Intervista a Alessandra Cenerini. da “Una Città”

La convinzione che per riformare la scuola non si può che partire dagli insegnanti valorizzandone il merito con una forte selezione in ingresso, come già avviene con successo in Finlandia e Singapore, offrendo prospettive di carriera, retribuzione adeguata e autonomia alle scuole; la situazione grave dei professionali e una proposta per riconvertirli. Intervista ad Alessandra Cenerini.

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Il sito del Centro Alberto Manzi

 

Centro Alberto Manzi  (vai al sito) 

Il Centro Alberto Manzi nasce per far conoscere il lavoro di questo maestro, i suoi valori, le sue metodologie. Manzi ha lasciato testi, trasmissioni televisive, appunti capaci ancora oggi di farci pensare, aiutarci a capire, porci buone domande. Frugare tra i faldoni dell’Archivio è un piacere per studenti, scrittori, insegnanti, formatori, mediatori culturali, operatori sociali ed educatori.Il Centro Alberto Manzi è promosso da Assemblea Legislativa e Giunta della Regione Emilia-Romagna, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca, Dipartimento di Scienze dell’educazione dell’Università degli Studi di Bologna e Rai grazie ad un Protocollo di Intesa.

Giuseppe Bagni – Rosalba Conserva, Insegnare a chi non vuole imparare Lettere dalla scuola, sulla scuola e su Bateson, con l’intervista radio

 

Due insegnanti, Rosalba e Giuseppe, si interrogano sul loro mestiere, nel corso di uno scambio di corrispondenza durato un intero anno scolastico. Entrambi insegnano alle scuole superiori, lei in un istituto tecnico, lui in un professionale. Colti, appassionati, animati da un profondo senso di responsabilità per le conseguenze del loro agire sulla vita dei ragazzi e da un intenso investimento emotivo nei loro confronti, si trovano ogni giorno a dover tradurre tutto questo patrimonio intellettuale e morale in azioni, comporta- menti e giudizi, mettendo insieme le finalità istituzionali del loro ruolo e i dettami della loro coscienza.

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Presentazione libro Mammut, febbraio 2015, SECONDA PARTE

Registrazione degli interventi di presentazione del libro “Come far passare un mammut attraverso la porta (senza tirarla giù)” con immagini dell’attività. Febbraio 2015
a cura di Andrea Sola per www.educareallaliberta.org
SECONDA PARTE

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Presentazione libro e attività Centro Mammut Scampia – PRIMA PARTE

Videoregistrazione (sintesi) degli interventi di presentazione del libro “Come far passare un mammut attraverso la porta (senza tirarla giù)” con immagini dell’attività. Febbraio 2015.  PRIMA PARTE
a cura di Andrea Sola

qui per vedere la seconda parte 

 

Per ascoltare l’audio registrazione completa (2,30 ore) clicca qui

Adolescenti sempre più fragili: suicidio la seconda causa di morte.

Intervista a Maurizio Pompili, direttore del Servizio per la prevenzione del suicidio dell’ospedale Sant’Andrea di Roma. Genitori sotto accusa: famiglie disgregate e troppo poco tempo insieme.

Giovanissimi italiani «sempre più fragili. Tanto che il suicidio in questa fascia d’età è la seconda causa di morte. Non è un caso che sono in aumento nel nostro centro le segnalazioni di ragazzi che hanno manifestato intenzioni suicide o hanno alle spalle tentativi di suicidio. Ebbene, è importante dire che in questi casi si può fare molto. E se a volte, come nell’episodio di Aprilia, si parla di delusione d’amore, all’origine di questi gesti non c’è mai solo un cuore spezzato, ma piuttosto una vulnerabilità consolidata».

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Il tempo della disobbedienza, di Valentina Guastini

Se c’è un tema che merita di trovare spazio, oggi, nella scuola probabilmente è quello della disobbedienza. Almeno nella mia esperienza quest’anno è diventato un tormentone… Con i bambini della mia classe abbiamo cominciato con l’adozione della mucca Nutella, in una malga trentina, a seguito del nostro lavoro sulla montagna (per chi fosse interessato se ne parla qui).

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La scuola della terra, di Maria De Biase

 (articolo pubblicato su Comune-info.net)
E’ nata nella Terra dei fuochi, dove “ci ribelliamo da molti anni, invisibili agli occhi dei grandi media”, da una famiglia di contadini che ha resistito alle lusinghe della speculazione edilizia e alle minacce della camorra. Forse è per questo che quando è diventata preside di un istituto di 19 plessi a San Giovanni a Piro (Salerno), Maria de Biase ha cominciato insieme a docenti, genitori e ragazzi a trasformare la scuola in uno strepitoso laboratorio di autoproduzione e di riciclo, dove coltivare orti sinergici e fare merenda con pane e olio sono azioni quotidiane. L’idea di apprendimento, tra saper fare e fare insieme, rompe così schemi educativi e confini di legalità, riscopre la sintonia con le categorie spazio e tempo “che in natura non corrono ma scorrono”. Con il racconto dell’esperienza della sua scuola, Maria aderisce alla campagna “Ribellarsi facendo

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Germania, In classe ti insegno il lavoro; un articolo di Stefano Vastano. da L’Espresso

Fonti: L’Espresso

Altro che Gymnasium. La scuola migliore di Germania è un istituto professionale. Che mischia le età, abolisce le cattedre, la scegliere le lezioni, è solo femminile. E manda subito in fabbrica

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Come far passare un mammut attraverso una porta (senza tirarla giù), il nuovo libro

per acquistare il libro clicca qui

In un momento difficile per la salute di ambiente, scuola e sociale una decina tra insegnanti, genitori e educatori percorre vie nuove alla ricerca dell’equilibrio perduto. Scansando le sirene del marketing (industria per l’infanzia, new age, facebookpatia, guru e persecutori vari) il pugno di avventurieri scopre e racconta in questo volume vie nuove di liberazione dai banchi per adulti e bambini. Fornendo una fotografia lucida e aggiornata sullo stato di salute di scuole e spazi pubblici.

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Maestri di strada per la “scuola di tutti”, di Danilo Casertano

Maestri di strada per la “scuola di tutti”. Diario di bordo, leviamo le ancore…

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Scritto il 16 settembre 2014 da 

Danilo Casertano è un educatore che insieme ad altri maestri ha avviato un progetto educativo basato sulla “pedagogia dei talenti” nella Scuola Media Renato Guttuso di Ostia, uno dei quartieri più disastrati di Roma e dintorni in cui i tassi di abbandono scolastico sono altissimi e i bambini che crescono in “famiglie difficili” molto più frequenti che altrove. Danilo si definisce un “maestro di strada”: per le vie di Ostia raccoglie le storie dei ragazzi con difficoltà di apprendimento, comportamentali e in abbandono scolastico. In questo articolo, e negli altri che seguiranno, il racconto di questa esperienza.

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