Paulo Freire, conferenza sulla pedagogia degli oppressi.

Nel filmato, tratto dal programma Dialoghi con Paulo Freire, del 1989, il grande pedagogo brasiliano, intervistato da alcuni docenti italiani, espone i principi della sua pedagogia, fondata sull’esistenza, in ogni società, di una dialettica tra oppressori e oppressi.
L’educazione è sempre stata relazione, tra l’insegnante e l’alunno, mediata dall’oggetto dell’insegnamento, che deve, in qualche modo, spaventare l’alunno, scuoterlo epistemologicamente e non con autoritarismo.

Qualsiasi pratica educativa non può essere neutra, essa è necessariamente direttiva (non manipolatrice) ed è straordinariamente importante per l’educatore, la capacità di amare e di inventare ogni giorno metodi e tecniche.
La scuola pubblica, secondo Freire, deve essere messa a servizio dei bambini dei ceti popolari, ed è necessario che l’insegnante accetti amorosamente il proprio lavoro e che si convinca che non è corretto, scientificamente, considerare il bambino del popolo inferiore per intelligenza, che è falso sostenere che egli perde la capacità di conoscere, “solo perché mangia dorme male”