Andrea Papi, QUANDO ERO «LA DADA COI BAFFI» Educare e auto educarsi. (Ed. La Fiaccola, Ragusa) presentazione di G. Honegger

Andrea Papi,  QUANDO ERO «LA DADA COI BAFFI» Educare e auto educarsi. (Editore La Fiaccola, Ragusa)

Il libro di Andrea Papi, racconta la sua esperienza di educatore, al nido primo maschio in Italia, poi nella scuola d’infanzia. Le maestre in genere erano (e sono) donne, ma questa volta aveva i baffi. Ed era anarchico.
Questo è il racconto – vivace, curioso, accattivante – di una vita di lavoro, di un’esperienza insolita, rara nel nostro paese maschilista: un uomo nell’asilo nido. Toccare bambini così piccoli, lavarli, imboccarli, consolarli quando piangono o quando hanno paura di qualcosa? No, questo è mestiere da donne. Solo le madri sanno farlo davvero, si dice. E invece non è così, perché ci sono madri e donne che non riescono ad essere affettuose consolatrici e padri che, senza perdere nulla del proprio ruolo maschile, sono tenerissimi con i figli.
Ed ecco Andrea Papi, maestro elementare senza lavoro, che decide di entrare nel mondo della prima infanzia, ed è subito assalito da altri ostacoli, per il suo passato da sessantottino, per le sue convinzioni libertarie. Fiero oppositore della logica militare, ha subito per questo anche una condanna. Può una persona del genere capire i piccolissimi, trattarli come essi desiderano essere trattati, presi in braccio, accuditi? Evidentemente no, secondo i tanti pregiudizi di questa Italia beghina. Eppure c’è chi si batte contro di essi , anche se dagli anni Settanta a oggi, nella mia ampia frequentazione di Nidi in varie regioni italiane, solo due ne ho incontrati accanto ai più piccoli, uno a Modena, l’altro a Malnate (Varese); ora scopro che a Forlì c’era Andrea.
Forse ce ne saranno altri: sarebbe bello che con l’uscita di questo libro si facessero avanti, a dire la loro su questo Educare e Autoeducarsi che Papi propone a contenuto e sottotitolo del suo lavoro.
Basta scorrerne l’indice per sentirsi conquistati da questo lungo percorso prima nel Nido e dopo vent’anni, con diverso impegno, nelle scuole dell’infanzia.
Grazia Honegger Fresco