Arrevuoto

Arrevuoto è un progetto di teatro e pedagogia che opera tra le periferie ed il centro di Napoli.
Il nostro slogan è “Only connect” in quanto il metodo è quello di unire giovani di diverse parti sociali e cittadine nella costruzione di uno spettacolo esplosivo, 
arrevutante, senza peli sulla lingua, che parli alla città con l’energia della spontaneità critica.
La sua origine è nel metodo della 
nonscuola del Teatro delle Albe di Ravenna riadattato al contesto napoletano.
Arrevuoto è un progetto nato nel 2005 per volontà del Teatro Stabile di Napoli. Le prime tre edizioni sono state per la regia di Marco Martinelli, mentre dalla quarta in poi la direzione teatrale è collettiva.

Arrevuoto dal 2012 si è costituito come “Associazione di teatro e pedagogia“ ed opera in collaborazione con il Teatro Stabile di Napoli. 

L’inizio

Napoli, periferia nord, inverno 2005.
Dopo anni di indiscusso controllo dello spaccio della droga, una faida interna al clan che gestisce il territorio, ha scatenato una guerra efferata che coinvolge non solo gli affiliati ma chiunque abbia affari con loro, parenti, amici e occasionali accompagnatori. In un crescendo inarrestabile, la ferocia ha via via briglie sciolte, in un gioco al massacro, favorito da un territorio di periferia dove lo Stato è assente e gli abitanti sono isolati nell’omertà e nel degrado.

Nello stesso territorio si organizza un progetto teatrale, Arrevuoto, ideato dal teatro stabile Mercadante di Napoli: una compagnia di Ravenna, il Teatro delle Albe, prepara uno spettacolo ispirato a’ “La Pace” di Aristofane con 64 adolescenti, dai 12 a i 18 anni, di differenti estrazioni sociali. Dapprima i laboratori sono quattro e si tengono separatamente in tre scuole e in un centro sociale, poi tutti i partecipanti si ritrovano insieme in un unico spazio, un auditorium di periferia che viene riaperto in forza dello spettacolo che vi si dovrà tenere. La compagnia, proveniente da un tessuto sociale meno caldo, si confronta con la dura realtà napoletana di periferia, fatica dietro adolescenti irrequieti ma pieni di talento o più pacati ma restii al confronto, aiutata in questo da collaboratori locali (guide), insegnanti e teatranti, che partecipano al progetto. La sfida è elevata: in pochi mesi bisogna montare uno spettacolo mentre le tensioni sociali e le problematiche personali sono sempre in agguato.

Le prove dello spettacolo sono un’occasione per conoscersi e anche scontrarsi, ragazzi abituati alla violenza verbale e allo scontro fisico lavorano insieme a coetanei/e che provengono da famiglie agiate, sotto lo sguardo del regista e dei suoi collaboratori decisi a portare a termine il progetto e a realizzare  lo spettacolo.