EL RETRATISTA documentario, Una scuola rurale nel cuore della Spagna repubblicana degli anni ’30.

Descrizione del progetto

http://www.verkami.com/projects/1385-el-retratista

EL RETRATISTA
documentario, 25′, Spagna, 2012

Una scuola rurale nel cuore della Spagna repubblicana degli anni ’30. Un mondo perduto visto con gli occhi di che bambini imparano a scrivere. L’utopia di un maestro d’avanguardia spezzata dalla guerra e dalla dittatura. Un documentario e un impresa collettiva in memoria delle vittime del franchismo.

SINOSSI

Anno scolastico 1934-35. il Ministero della Pubblica Istruzione della Seconda Repubblica spagnola assegna il giovane maestro catalano Antonio Benaiges alla scuola elementare di Bañuelos di Bureba, un piccolo villaggio rurale disperso sugli altipiani della provincia di Burgos.

Giunto al paese, il nuovo maestro compra per i suoi alunni una pressa per la stampa scolastica. La sua idea, ispirata al metodo rivoluzionario del pedagogo francese Celestine Freinet, è che la scuola deve dare ai bambini tutti gli strumenti per esprimere le proprie conoscenze, emozioni e abilità più naturali, spesso ignorate dall’educazione tradizionale.

L’entusiasmo per l’esperimento è grande, e durante il primo inverno la scuola di Bañuelos pubblica i primi quaderni interamente scritti e illustrati dagli alunni. Parlano della vita quotidiana di un paesino iberico degli anni ’30, con le parole e i disegni di bambini che usano la stampa per imparare a scrivere. Uno dei quaderni si pubblica in occasione della visita alla scuola di un fotografo. Si intitola El Retratista.

I quaderni di Bañuelos circolano presto fra le “scuole Freinet” di tutta la Spagna e anche all’estero, in Francia, in Messico, a Cuba. Le piccole pubblicazioni scolastiche sopravvivono grazie alle sottoscrizioni: fra gli abbonati ci sono i contadini del paese, scuole vicine e lontane, maestri seguaci del metodo, e anche il signor Alcalá Zamora, allora presidente della Repubblica. Antonio Benaiges diviene presto un punto di riferimento per il rinnovamento pedagogico nella Spagna democratica.

L’anno seguente la scuola pubblica un nuovo quaderno: Il mare: sogni di bambini che non lo hanno mai visto. Per quell’estate Antonio ha in mente un altro progetto ambizioso: vuole portare i suoi alunni di campagna a Barcellona, distante 600km di sterrato, per vedere il mare. Ma è già il luglio del 1936, in Spagna sono i primi giorni della guerra civile, e la provincia di Burgos è fra le prime a cadere in mano della milizie di Franco che sfidano il governo della Repubblica.

Antonio Benaiges, antifascista militante, è presto epurato dal suo incarico a Bañuelos. Arrestato e torturato a Briviesca, viene fucilato e sepolto clandestinamente nella fossa comune de La Pedraja.

76 anni dopo, un fotografo catalano torna a Bañuelos. Dal suo bianco e nero affiorano i resti della scuola, i volti di anziani alunni, la carta consumata delle poche copie esistenti dei quaderni. A pochi chilometri di distanza, un gruppo di archeologi e medici forensi lavora per l’esumazione della fossa comune de La Pedraja.

Il percorso e le immagini del fotografo, moderno retratista di Bañuelos, si trasformano così nel filo della memoria per un documentario sulla repressione di un’intera generazione di maestri repubblicani, dove la voce degli anziani alunni di Antonio Benaiges restituirà volto e dignità a un’ideale di progresso ancora attuale, e farà luce su un passato di crimini efferati che oggi si vuole cancellare.

UNA CAMPAGNA DI CROWDFUNDING PER LA MEMORIA

A poche settimane dal suo insediamento, il nuovo governo spagnolo ha chiuso l’Ufficio per le Vittime della Guerra Civile (leggi l’articolo). Nella gran parte dei casi, l’importante processo di esumazione delle fosse comuni e identificazione dei resti dei circa 120.000 desaparecidosdella repressione franchista, lanciato con la Legge per la Memoria Storica dell’ottobre 2007, dovrà arrestarsi a causa del taglio dei fondi e il disinteresse delle istituzioni.

Tuttavia, in Spagna la memoria di quella violenza è ancora molto viva a distanza di tre generazioni, e le famiglie e i cittadini che oggi lavorano per costruire un paese che non dimentica il proprio passato non vogliono darsi per vinte.

Settant’anni fa, i quaderni della scuola di Bañuelos divennero realtà grazie alle molte sottoscrizioni. Oggi, il documentario su Antonio Benaiges e gli ideali che animavano la sua scuola rurale si potrà realizzare solo con il sostegno di chiunque creda nel progetto e desideri collaborare alla sua produzione.

Per questo abbiamo deciso di lanciare la produzione de El Retratista en Verkami: perché tutte le persone che credono nella verità e nella giustizia come fondamento della democrazia diventino i veri protagonisti e garanti della memoria storica, in un tempo in cui appare ogni giorno più importante riaffermarne il valore.

COSA ABBIAMO GIÀ FATTO, COSA RESTA DA FARE

Il progetto di documentario “El Retratista” nasce dall’esposizione fotografica di Sergi BernalDesenterrando el silencio, presentata a Barcellona nel 2011.

Lo scorso mese di novembre siamo tornati sui monti de La Pedraja di Burgos e a Bañuelos de Bureba. Nel viaggio abbiamo potuto filmare l’ultima esumazione della fossa comune, una delle più grandi della Guerra Civile spagnola, dove si potrebbero trovare i resti di del maestro. A Bañuelos abbiamo realizzato riprese all’interno dell’antica scuola, chiusa e abbandonata dagli anni ’50, e abbiamo incontrato i pochi alunni di Antoni Benaiges ancora in vita.

In questo momento, stiamo cercando le risorse per terminare le riprese e finanziare la fase di montaggio e postproduzione del documentario.

Ogni contributo, grande o piccolo, farà di questo progetto di recupero della memoria democratica europea un’impresa che appartiene davvero a tutti.

Grazie per la vostra collaborazione!

Scheda tecnica

Titolo: El Retratista
Regia, fotografia, montaggio: Alberto Bougleux
Soggetto: Sergi Bernal
durata: 25′
anno: 2012

La canzone Campanades a mort è di Lluís Llach, cortesia dell’autore.