La casa laboratorio di Cenci

 

IL SITO DELLA CASA LABORATORIO DI CENCI

 

LA PROPOSTA EDUCATIVA

Per affrontare gli squilibri ecologici che minacciano il nostro pianeta c’è bisogno di ricostruire una relazione di fratellanza con gli elementi del cosmo. Ma per ritrovare una parentela con il vento, il bosco, la notte, la luna e l’acqua che scorre bisogna compiere un viaggio. Un viaggio di ricerca dentro di noi che ci consenta di aprire occhi ed orecchie e di allargare il nostro sentire. Le porte della percezione, infatti, sono ostruite fin dalla più tenera età, da una relazione con il mondo che passa prevalentemente attraverso canali tecnologici.

LA STRUTTURA

La casa-laboratorio si trova nella campagna di Amelia, in un luogo isolato circondato da boschi di lecci e di querce. È costituito da un vecchio casolare contadino ristrutturato e da due nuove costruzioni, capaci di ospitare 35 persone. Dispone di 5 camere grandi e 3 piccole, 7 bagni con docce e acqua calda, una mensa e due grandi spazi con il legno a terra per attività espressive e di movimento. Ha anche una terrazza in legno e una grande nave in mezzo a un prato, da cui è possibile osservare il cielo notturno.

Cenci:  le radici e gli orizzonti di una casa-laboratorio

 

La Casa-laboratorio di Cenci cominciò le sue attività nell’estate del 1980, con uno stage animato da Nora Giacobini che ci avvicinò, attraverso un lungo racconto, alla grande visione che Alce Nero ebbe quando era bambino. Infanzia, sogno, legame con la natura e ascolto di una cultura lontana attraverso l’arte del racconto: quel primo incontro evocò molte ricerche che in seguito si sarebbero avviate e intrecciate, collegandosi alla lunga esperienza del Movimento di Cooperazione Educativa. Nella primavera del 1982 fu ospite della casa-laboratorio, per tre mesi, Jerzy Grotowski con il suo Teatro delle sorgenti. (continua a leggere)