“Elementare” un documentario di Franco Lorenzoni, presentato a Roma. una recensione di Marzia Coronati

Elementare

21OTT

Stamattina sono andata a vedere la prima di un film di un maestro e dei suoi venti studenti. Il maestro si chiama Franco Lorenzoni e la scuola è quella di Giove, in Umbria, più volte oggetto delle mie digressioni radiofoniche sull’educazione.
Il film è stato proiettato nella sala cinema del Maxxi, a Roma, nella cornice patinata del Festival del Cinema. La sala ospitava duecento posti ma in molti sono rimasti fuori, la qual cosa sorprende per un appuntamento così lontano dalla mondanità della rassegna.
Il maestro Lorenzoni, dicevo, lo conoscevo già. I suoi alunni però non li avevo mai conosciuti. O meglio, li avevo incontrati indirettamente nei libri e nelle storie del maestro, in aneddoti e pensieri sparsi. Sgorgavano sempre tra le sue parole. Vederli lì mi ha emozionato, hanno partecipato in silenzio, nelle prime file, e a fine proiezione si sono sistemati in riga sotto lo schermo a spiegare e commentare. Così, come fosse la cosa più elementare da fare.
Elementare è anche il titolo di questo documentario, appunti di un percorso educativo è il sottotitolo che lo colloca nel suo giusto spazio. Non è un film sulla scuola, nè un vademecum per gli insegnanti, nè un documentario di denuncia. E’ un collage di frammenti di registrazioni fatte nel corso delle attività scolastiche e durate cinque anni, dalla prima alla quinta. Nelle ultime scene si riconoscono i volti quasi adolescenti di quelli che all’inizio sono solo bambini.
I protagonisti di questo film sono ragazzi che sicuramente meglio della maggior parte degli spettatori, me compresa chiaramente, sanno camminare in un bosco o riconscere le orme degli animali. Persone autodeterminate, sicure, serene.
A me questo film ha emozionato, mi ha commosso come un vecchio filmino di famiglia. Intimo, autentico e artigianale. Sin dalle prime scene mi sono convinta che ogni bambino dovrebbe avere la possibilità di vivere la realtà della piccola scuola di Giove: stare seduto per terra, dare il proprio giudizio su un fatto accaduto, cercare i fossili infilando le mani nel fango. Esperienze elementari, appunto.
Ho pianto per la meraviglia dei ragazzi di fronte alla scoperta del fuoco, attizzato dal solo attrito dei legni; per l’intuizione della prospettiva osservando un ritratto di Raffaello; per la mucca, il maialino, lo sciatore, il pescatore, la sorella, i colori e le gomme che Simone vede guardando dritto nell’iride del suo compagno.
Questo film non è teatro, ma si nutre delle innate capacità teatrali che i bambini ancora riescono a conservare.

Emma Castelnuovo, Radici e ragioni di un metodo, una conversazione a cura di Franco Lorenzoni

In occasione dei 100 anni di Emma Castelnuovo, che compirà il 12 dicembre 2013, ripubblichiamo una sua conversazione a cura di Franco Lorenzoni, realizzata nell’estate 2007 e pubblicata ne

L’Officina matematica” edizioni La Meridiana (Molfetta 2007).

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Roberta Passoni A PARTIRE DA UN LIBRO Imparare a leggere e imparare ad amare i libri nella scuola primaria. Prefazione di Andrea Canevaro

Roberta Passoni

A PARTIRE DA UN LIBRO

Imparare a leggere e imparare ad amare i libri nella scuola primaria

prefazione di Andrea Canevaro

edizioni junior  BIBLIOTECA DI LAVORO DELL’INSEGNANTE Movimento di cooperazione educativa

 

La scuola primaria insegna a leggere, ma troppo raramente educa bambine e bambini ad incontrare e amare i libri e la lettura. In queste pagine si affronta passo dopo passo il problema dell’educazione alla lettura nel suo senso più ampio, attraverso il racconto di esperienze realizzate. Leggere dà la possibilità di scoprire e amare il bello. L’esperienza di incontro con Shakespeare, Platone o con Omero, letto in classe integralmente, dimostra che i bambini sono capaci di ascoltare parole difficili attratti dai grandi temi e dalla profondità che stimola loro un incontro lungo e approfondito con la grande letteratura. Perché allora triturare in piccoli assaggi un po’ insipidi adatti a bambini il ricchissimo patrimonio che la letteratura ci offre? In questo libro si dimostra che i bambini possono diventare protagonisti dei propri percorsi di ricerca, usando i libri come specchi per capire qualcosa di più di se stessi. Questo manuale creativo di introduzione alla lettura offre innumerevoli spunti molto concreti: da come invogliare alla lettura di un libro a come allestire una biblioteca in classe. Fornisce inoltre un’articolata bibliografia di letteratura per l’infanzia a chi desidera offrire ai bambini libri capaci di appassionarli e metterli in movimento. Roberta Passoni è stata insegnante di sostegno, è madre di un ragazzo disabile e dedica tutte le sue energie, nella scuola e fuori, a un’idea di educazione fondata sull’inclusione. In questa sua battaglia, in un tempo in cui riemergono vecchie e nuove forme di discriminazione, Roberta trova alimento e forza nella letteratura, suo grande amore, che nel suo fare quotidiano diventa campo

di esperienza dove sperimentare con coraggio un’idea di educazione capace di non escludere mai nessuno.

 

Roberta Passoni è insegnante di scuola primaria e promuove percorsi per l’inclusione. Da tredici anni cura progetti lettura nelle scuole dell’Infanzia, nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. Fa parte del MCE e coordina le attività educative della Casa-laboratorio di Cenci. Da anni promuove una ricerca sull’oralità e corsi sulla narrazione come strumento per l’apprendimento dell’italiano per gli stranieri. Ha pubblicato diversi articoli per Cooperazione Educativa, Gli asini, Rassegna dell’istruzione.

 

INDICE DEL VOLUME

Prefazione di Andrea Canevaro

Introduzione Lettura e letteratura in classe come possibilità di aprire mondi

Ogni libro è un mondo 

Macbeth a Penna in Teverina • Ritrovarsi in via Pal • Le inutili infinite battaglie del burro • Drilla: la grammatica è anche un gioco • In prima, sotto un ciliegio • Un anno con Ulisse • In viaggio con il bambino Oceano

Libri da scrivere

Una principessa somala a Giove • Scrivere una storia con l’arte

Fare spazio ai libri

Una biblioteca in ogni classe • Un progetto per diffondere l’amore per la lettura • Raccontare il Simposio in prima elementare

Appendice  Libri tra i più letti ed amati dai bambini di Giove

 

ISBN: 978-88-8434-510-3 – Ed. nov. 2013 — Pag.103- € 9,80 i.i.

edizioni Junior Spaggiari edizioni  Si può richiedere a Cenci o presso le sedi Mce

mce-roma@tin.it mce-ve@virgilio.it –  junior@edizionijunior.it

A proposito dell’appello di Lorenzoni sull’uso degli strumenti multimediali nella scuola primaria, di Andrea Sola

L’appello di Lorenzoni  e la sua rivendicazione della difesa di un rapporto autentico con il reale è certamente sacrosanto e condivisibile perché mette il dito nella piaga della duplice sopraffazione dell’infanzia da parte del mercato e della sua dilagante dipendenza dalle immagini virtuali. Il problema su cui però vorrei fermare l’attenzione è quello che riguarda le possibili forme di intervento concreto che potremmo avere a disposizione per contrastare questa dilagante barbarie in cui è travolta la relazione educativa.

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La casa laboratorio di Cenci

 

IL SITO DELLA CASA LABORATORIO DI CENCI

 

LA PROPOSTA EDUCATIVA

Per affrontare gli squilibri ecologici che minacciano il nostro pianeta c’è bisogno di ricostruire una relazione di fratellanza con gli elementi del cosmo. Ma per ritrovare una parentela con il vento, il bosco, la notte, la luna e l’acqua che scorre bisogna compiere un viaggio. Un viaggio di ricerca dentro di noi che ci consenta di aprire occhi ed orecchie e di allargare il nostro sentire. Le porte della percezione, infatti, sono ostruite fin dalla più tenera età, da una relazione con il mondo che passa prevalentemente attraverso canali tecnologici.

LA STRUTTURA

La casa-laboratorio si trova nella campagna di Amelia, in un luogo isolato circondato da boschi di lecci e di querce. È costituito da un vecchio casolare contadino ristrutturato e da due nuove costruzioni, capaci di ospitare 35 persone. Dispone di 5 camere grandi e 3 piccole, 7 bagni con docce e acqua calda, una mensa e due grandi spazi con il legno a terra per attività espressive e di movimento. Ha anche una terrazza in legno e una grande nave in mezzo a un prato, da cui è possibile osservare il cielo notturno.

Cenci:  le radici e gli orizzonti di una casa-laboratorio

 

La Casa-laboratorio di Cenci cominciò le sue attività nell’estate del 1980, con uno stage animato da Nora Giacobini che ci avvicinò, attraverso un lungo racconto, alla grande visione che Alce Nero ebbe quando era bambino. Infanzia, sogno, legame con la natura e ascolto di una cultura lontana attraverso l’arte del racconto: quel primo incontro evocò molte ricerche che in seguito si sarebbero avviate e intrecciate, collegandosi alla lunga esperienza del Movimento di Cooperazione Educativa. Nella primavera del 1982 fu ospite della casa-laboratorio, per tre mesi, Jerzy Grotowski con il suo Teatro delle sorgenti. (continua a leggere)