Chiediamo che i compiti a casa siano aboliti, nella “scuola dell’obbligo”, perché:
Leggi tutto “Campagna: BASTA COMPITI! – rilanciamo la petizione: firmate”
Questo sito è una guida per chi vuole conoscere e approfondire le tematiche educative basate sui principi della libertà; vi sono raccolti materiali e filmati sulla attualità e la storia delle esperienze di educazione sperimentale in Italia e nel mondo. Gli argomenti sono raggruppati per categorie, che trovate nel menù sottostante. Per ricerche specifiche inserite i soggetti nella finestra "cerca". I post che vedete nella homepage sono gli ultimi pubblicati.
Chiediamo che i compiti a casa siano aboliti, nella “scuola dell’obbligo”, perché:
Leggi tutto “Campagna: BASTA COMPITI! – rilanciamo la petizione: firmate”
Comparazione tra il rendimento delle “Charter Schools” e le scuole statali tradizionali
Negli USA si è tentato agli inizi del 1990 di proporre una riforma radicale del sistema scolastico statale. Occorre ritenere che negli USA le scuole statali sono la stragrande maggioranza e che la qualità della scuola dell’obbligo (scuole primarie e scuole secondarie) non è brillante. Inoltre nel sistema statale d’istruzione negli USA non ci sono le scuole per l’infanzia.
Leggi tutto “Valutazione delle Charter Schools, luglio 2013, di Norberto Bottani”
Leggi tutto “Il caso del bambino Ahmet: un intervento di Maria Bacchi e Emma Baeri”
Questi i link alle scuole visitate durante la trasmissione
Istituto tecnico e scientifico Majorana di Brindisi
UNA CITTÀ n. 212 / 2014 Aprile
Intervista a Andrea Sola
realizzata da Giovanni Pasini
IL “DOPO-NON-SCUOLA”
Manualità artigiana e pratiche pedagogiche libertarie per offrire ai bambini occasioni attraverso cui esprimersi; una relazione, quella tra adulti e bambini, improntata sempre più sull’autorità anziché sul dialogo; le costanti preoccupazioni delle maestre per il programma da completare che scoraggiano ogni nuova iniziativa; l’esperienza del “dopo-non-scuola”. Intervista ad Andrea Sola.
Leggi tutto “Intervista di Andrea Sola a “Una Città”: il “dopo-non-scuola””
Dopo la presentazione di Cecilia del progetto di educazione parentale e zooantropologia a Pieve Cesato, parla Andrea Sola con un intervento dal titolo “Cambiare i paradigmi del rapporto educativo. La volonta’ di potenza dell’adulto, una rinuncia necessaria, dall’atteggiamento persuasori a quello dialogico”.
L’attuale crisi dei sistemi educativi e formativi ha la sua origine nella presenza di un vuoto culturale che riguarda la incapacità di attenzione all’infanzia ed alla giovinezza, cioè alla sostanza del rapporto educativo, non soltanto da parte delle istituzioni ma dell’intera compagine sociale.
Leggi tutto “PRESENTAZIONE DEL SITO www.educareallaliberta.org”
PERCHE’ UN DOPONONSCUOLA A FORTE MARGHERA
Questa attività extrascolastica vuole offrire alle famiglie l’opportunità di far vivere ai bambini una esperienza di socialità diversa da quelle usuali: è basata sull’ accoglienza dei bambini in uno spazio a loro dedicato e che possano col tempo sentire come proprio; un contesto in cui le varie attività non siano finalizzate a priori (non una serie di “corsi” o laboratori specifici), ma lascino ai bambini la possibilità di sviluppare liberamente i loro interessi offrendo loro una ampia serie di alternative possibili.
L’intervista, andata in onda sulla web radio Awakeningzone, tratta dell’esperienza dei laboratori di narrazione per immagini “Il gesto e la parola” e della pratica della educazione libera ed autogestita.
RASSEGNA VIDEO SULLE TEMATICHE DELLA SCUOLA E DELLA EDUCAZIONE
alla Centrale Plip di Mestre e al Circolo Arci F.Trentin Baratto di Venezia
a cura di Andrea Sola
Lunedì 8 aprile alle ore 18,15 al Circolo Arci di Venezia
Martedì 9 aprile, ore 21 alla Centrale Plip di Mestre
Quando negli anni sessanta ancora si sperava che la scuola potesse cambiare.
Estratti da: Diario di un maestro di Vittorio De Seta e I malestanti (2003) di C. Di Mambro, L. Mandrile, M. Venditti (un film sulla vita adulta dei protagonisti del Diario).
Il celebre film di Vittorio De Seta del 1972 in cui viene ripresa la vera esperienza scolastica di un maestro/attore in una borgata romana.
Lunedì 15 aprile alle ore 18,15 al Circolo Arci di Venezia
Martedì 16 aprile, ore 21 alla Centrale Plip di Mestre
Il movimento delle Scuole Democratiche in Israele.
Dal 1985 in Israele sono nate numerosissime scuole autogestite basate sui principi libertari della rispetto del bambino, della libertà e della responsabilità individuale nell’apprendimento, della pratica della democrazia all’interno delle scuole. Lo Stato sta gradualmente accettando di finanziarle e soprattutto di portare queste esperienze all’interno delle scuole normali. E’ anche nata una facoltà universitaria in cui si studia questo modo di fare scuola.
Lunedì 22 aprile alle ore 18,15 al Circolo Arci di Venezia
Martedì 23 aprile, ore 21 alla Centrale Plip di Mestre
Il dottor Korkzac di Andrej Vajda ed estratti dalle sue trasmissioni radio.
Il grande maestro polacco vissuto tra le due guerre che ha fatto del profondo rispetto per il bambino la guida del suo agire, portando la sua scelta fino alle estreme conseguenze.
Lunedì 29 aprile alle ore 18,15 al Circolo Arci di Venezia
Martedì 30 aprile, ore 21 alla Centrale Plip di Mestre
La crisi degli adolescenti e la scuola superiore: problema insolubile?
Selezione di filmati sulla vita delle scuole superiori; l’esempio del Liceo Statale Autogestito di Parigi.
La rassegna si terrà alla Centrale Plip , via San Donà 195, Mestre (VE) e al Circolo Arci F.Trentin Baratto, Cannaregio 4008, Santa Sofia, Venezia
www.oltrescuola.org – email: infoeducareallaliberta.org – tel 3381376675
Un video di Andrea Sola. Maggio 2012
Interviste originali
Brani da:
– “A pretty cool system” film , realizzato da k.r.a.t.z.a.
– Felice! di M.Antonelli e R.Klain.
Leggi tutto “Le molte vie dell’apprendere. Un video di Andrea Sola.”
La crisi dell’istruzione è sotto gli occhi di tutti, il problema è capirne la natura. Diciamo innanzitutto che non possiamo ridurla agli attacchi che le recenti riforme del sistema scolastico hanno fatto ai finanziamenti pubblici, il problema è più radicale soprattutto nasce ben prima.
Leggi tutto “Le molte vie dell’apprendere – Introduzione di Andrea Sola alla proiezione del video”
L’impostazione dei laboratori di narrazione per immagini consiste nel coniugare l’attività espressiva (la rappresentazione) di tipo estetico alla costruzione di una narrazione. Il desiderio di fare, la tensione rappresentativa, il bisogno di espressione che è presente in maniera evidente in tutti i bambini ed anche, in forma più o meno latente, negli individui adulti, è il punto di partenza per un percorso nel campo dell’espressività artistica e narrativa. Il laboratorio è il luogo in cui vengono offerti i mezzi, gli spazi e l’assistenza necessari per costruire liberamente questa esperienza.
Si tratta di abbandonare la gabbia mentale che vuole il raggiungimento del risultato come il vero fine ultimo dell’operare: questa è in realtà una proiezione dello schema socialmente dominate nella società di mercato che vede nel prodotto il vero fine del lavoro, dello sforzo umano, e che viene fittiziamente esteso anche alle pratiche della espressività estetica.
Il centro dell’esperienza sta nel processo spontaneo della creazione, non nel raggiungimento di un risultato più o meno coerente con canoni estetici predeterminati. Non ci deve essere spazio per la presenza del fantasma dello sguardo adulto: tutte le forme di giudizio, di valutazione devono essere interne al gruppo , devono potersi autoregolare secondo le dinamiche che il gruppo stesso, a seconda della propria composizione, vorrà esprimere.
Le due dimensioni del racconto, quella narrativa e quella figurativa, sono fatte oggetto di una elaborazione finalizzata allo sviluppo delle potenzialità espressive e comunicative: il continuo rimando della elaborazione dal piano intellettivo (descrizione con parole) a quello sensitivo (descrizione con figure) e lo scambio dei punti di vista che comporterà, è il mezzo per un arricchimento di ciascuno dei due mezzi espressivi.
Una volta che avranno preso corpo attraverso la narrazione e la rappresentazione figurata, questi scenari diventano così un nuovo grande spazio aperto alla condivisione, il luogo in cui scambiare le diverse narrazioni e sul quale esercitare un nuovo senso della responsabilità: lo spazio di ognuno diventa componente indispensabile dello spazio comune.
I temi che possono essere adottati come campi della narrazione possono essere i più vari e di diverso genere, a seconda del contesto in cui si opera e della composizione degli attori: l’età, il tipo di gruppo, i tempi e le modalità del contesto in cui si opera.
Si può partire da racconti elaborati collettivamente o individualmente dagli stessi attori oppure stimolare la elaborazione di esperienze autobiografiche individuali scritte o narrate oralmente, oppure da materiali preesistenti come testi letterari od altro.
A titolo d’esempio, ecco alcune delle tematiche proponibili:
La descrizione della propria visione di sé, intesa come estrapolazione delle figure che connotano la propria soggettività più segreta, cioè del modo in cui ciascuno si autorappresenta: dai modi possibili di nominarsi, di descriversi in immagine, di vedersi nei propri rapporti con gli altri.
La individuazione dei luoghi e degli spazi che sono stati vissuti con maggiore senso d’appartenenza: in questo caso ad essere oggetto di autoriflessione sarà il loro ambiente di vita.
La ricerca delle forme della vita di relazione: ai ragazzi viene chiesto di individuare gli ambiti in cui più profondamente viene sentita l’importanza degli altri, le modalità delle relazioni significative di cui si sostanzia il loro vissuto.
La elaborazione in immagini di testi letterari o di storie elaborate collettivamente, che comporta una presa di coscienza dell’importanza della componente figurativa nella descrizione della realtà. Può essere il punto di partenza per sperimentare la forza che può avere una visione “estetica” di un contenuto discorsivo e iniziare quindi a comprendere lo specifico apporto conoscitivo che le immagini danno ad un testo scritto. In questo contesto la fase della “illustrazione”, che usualmente viene delegata all’intervento di un ulteriore autore,” l’illustratore del libro per ragazzi”, è svolta direttamente dai lettori/autori che sono chiamati in prima persona a dare corpo alle suggestioni visive che il testo sa evocare.
In questi laboratori viene impiegato regolarmente l’utilizzo di mezzi multimediali per la raccolta e la sistematizzazione dei materiali prodotti, che vengono opportunamente registrati e documentati con mezzi fotografici e video e montati in filmati che vengono riprodotti e distribuiti a tutti i partecipanti. La pratica della documentazione audio e video è funzionale all’intento di mettere al centro dell’interesse il percorso creativo: i partecipanti diventano così in prima persona gli attori protagonisti di ciò che accade nello spazio del laboratorio.
La restituzione del percorso condotto da ciascun partecipante del gruppo sotto forma di materiale video è una forma di rafforzamento dell’identità attraverso il riconoscimento del proprio operato in un oggetto permanente che, al pari degli oggetti materiali effettivamente prodotti, entra a far parte del proprio bagaglio personale.
Inoltre la documentazione audio e video, permettendo la visibilità all’esterno delle esperienze condotte e quindi la loro socializzazione al di fuori dell’ambito del gruppo, è una forma di rafforzamento della legittimità del percorso creativo.
Il metodo operativo di questi laboratori consiste nel fornire l’opportunità di operare liberamente in contesti adeguati senza l’imposizione, esplicita od implicita, di schemi predeterminati di tipo estetico, compositivo o tecnico. Determinante, in questa impostazione è l’atteggiamento dell’operatore che deve spogliarsi di qualsiasi ruolo di guida (sentendosi anche implicitamente portatore di valori estetici precostituiti): la sua figura deve essere assolutamente neutra dal punto di vista del sapere e nello stesso tempo deve saper comunicare un atteggiamento di piena fiducia e di “servizio” nei confronti degli attori. All’atteggiamento di guida e di valutatore deve sostituirsi quello di incoraggiatore: l’operatore deve saper comunicare la fiducia nell’operare della persona impegnata nello sforzo della creazione.
YAACOV HECHT
Nel 1987 ha fondato la Scuola Democratica di Hadera, e ha coniato il termine di scuola democratica, che è oggi in uso in tutto il mondo.
Leggi tutto “Intervista con Yaacov Hecht, fondatore della prima scuola democratica di Israele”
l’intervista è stata realizzata da Andrea Sola nel 2012
Leggi tutto “intervista a Drori, insegnante della scuola democratica di Hadera, Israele.”
Il laboratorio è stato condotto nell’anno scolastico 2011/12 con gli allievi della scuola democratica Kiskanu di Verona.