Una recensione di Claudio Giunta al libro di Fernand Deligny, I vagabondi efficaci e altri scritti, a cura di Luigi Monti, Edizioni dell’Asino 2020.

Alle scuole elementari avevo in classe un bambino problematico. Un po’ più grosso degli altri, impacciato nei movimenti, rissoso, lentissimo nell’imparare. Erano anni in cui non ci si curava molto dei bambini problematici: stavano lì. Massimo stette lì un paio d’anni, tra la terza e la quarta, poi sparì, finì da qualche altra parte, non saprei dire dove, e non ricordo che nessuno se lo chiese, tolse semplicemente l’incomodo, e la vita in classe, rimosso quell’ostacolo, continuò più spedita di prima. In quel libro bellissimo che è Nati due volte, Pontiggia racconta dell’atmosfera di solidarietà tra i compagni di scuola che si crea attorno a una ragazza ‘che soffre di un disturbo’ (la ragazza non riesce ad articolare bene le parole, non le esce la voce).