Un introduzione alla lettura di “Infanzia e potere” di Andrea Sola

Una oppressione di genere

 La condizione di sofferenza generalizzata in cui si trova tutt’ora l’infanzia si connota come una vera e propria forma di oppressione; essa tuttavia assume dei caratteri così peculiari che rendono legittimo considerarla come una oppressione di genere, cioè legata alle sue caratteristiche di minorità fisica.

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Un nuovo documentario su Gianni Rodari e una domanda senza risposta. di Andrea Sola

Una domanda, posta da Francesco Tonucci, con cui si apre il documentario è la seguente: perché lo Stato italiano non ha mai chiesto  a Rodari di formare gli insegnanti?

Questo il link al documentario:

https://www.raiplay.it/video/2018/04/Gianni-Rodari-il-profeta-della-fantasia-292302a2-37cc-4b76-a6e1-f5583546a944.html

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Presentazione delle mie attività nel campo della espressività estetica.

di Andrea Sola

I laboratori di narrazione per immagini, che ho chiamato “Il gesto e la parola” prevedono l’interazione di diverse modalità espressive in un’unica esperienza comunicativa, cioè la rappresentazione per immagini pittoriche e plastiche – con l’uso prevalente della creta – e la narrazione con parole. 

Considerazioni sullo stato attuale della scuola primaria. Di Andrea Sola

Attualmente stiamo assistendo alla propensione dei sistemi educativo-didattici a puntare sempre di più sulla cosiddetta ‘acquisizione delle competenze’, cioè su un sistematico aumento delle informazioni (e implicitamente delle istruzioni) sui più svariati aspetti della vita sociale.

E’ uscito il nuovo libro “Infanzia e potere, origini e conseguenze di una oppressione” di Andrea Sola.

Questo libro rivolto a tutti coloro che, come educatori o genitori, sentano il bisogno di superare il senso di disorientamento e spesso di impotenza che inevitabilmente assale chi tenti di recuperare un rapporto autentico con l’infanzia e in generale con la componente più giovane della società.

vai a pag 2 per la presentazione

(clicca qui per acquistare il libro)

Biblion Edizioni, pagg 384, prezzo euro 24

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IL GESTO E LA PAROLA: i laboratori di espressività estetica

I laboratori di narrazione per immagini, che ho chiamato “Il gesto e la parola” prevedono l’interazione di diverse modalità espressive in un’unica esperienza comunicativa, cioè la rappresentazione per immagini pittoriche e plastiche – con l’uso prevalente della creta- e la narrazione con parole.

On why Alexander Neill is still up to date. By Andrea Sola

On why Alexander Neill is still up to date.

It’s interesting how, reading the thoughts expressed by many writers around the period of the death of A.S. Neill before 1975 regarding their experience at Summerhill, it was of common opinion that it would not survive its founder.  

Il web come strumento di democrazia, di Andrea Sola

Queso articolo affronta il tema dell’utilizzo degli strumenti telematici senza cadere nella falsa alternativa tra scuola in presenza e scuola ‘in remoto’. Questa situazione emergenziale ci offre  la opportunità di affrontare in una diversa luce il problema delle potenzialità offerte dalla comunicazione virtuale e le caratteristiche nuove che essa rappresenta rispetto sia alle forme di trasmissione del sapere tradizionali che alle modalità di relazione che vengono usualmente praticate nella scuola.

Un suggerimento ai genitori senza scuola e qualche considerazione nel merito

A tutti i genitori vorrei suggerire di proporre ai loro figli piccoli la visione di alcuni brevi filmati in cui è stato utilizzato un approccio diverso al concetto di ‘libro illustrato’ proponendo ai bambini stessi di illustrare dei testi con i mezzi pittorico e plastico (l’argilla), dando cioè modo ai  bambini stessi di materializzare in immagini, da loro stessi create in totale autonomia, la loro ‘visione’ dei testi scritti

In fondo al testo trovate i link ai filmati con l’indicazione dell’età dei bambini che li hanno elaborati.

Riportiamo inoltre alcune considerazioni che condividiamo dell’amica Cecilia Fazioli a proposito della gestione del tempo infantile in assenza della scuola.

La visione di questi elaborati può essere anche un suggerimento di attività da proporre ai bambini: l’illustrazione diretta di testi da loro conosciuti che possono facilmente essere poi montati in sequenze di immagini in forma di ’fotoromanzi’.

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LA SERIE GOMORRA: UNA FORMA DI VIOLENZA SUI MINORI NAPOLETANI di Andrea Sola

LA SERIE GOMORRA: UNA FORMA DI VIOLENZA SUI MINORI NAPOLETANI

di Andrea sola

La tesi che qui voglio sostenere è che il fenomeno della serie Gomorra non è stato compreso in tutte le sue implicazioni a mio parere perverse sulla vita dei ragazzini napoletani. Questa presa di posizione non ha nulla a che fare con le polemiche che stanno accompagnando questo argomento, polemiche tutte strumentali a logiche di ordine politico, e sopratutto non intendo criticare le posizioni di Saviano a proposito della situazione napoletana, che in linea di massima condivido; non intendo sopratutto attribuire alla serie Gomorra alcuna responsabilità diretta che voglia stabilire una relazione causale tra i comportamenti violenti dei giovanissimi napoletani e popolarità della serie. Vorrei invece analizzarne il contenuto e la forma in relazione alla acclarata ed incontrollabile invasività che ogni prodotto massmediale di larga fruizione produce inevitabilmente su personalità fragili e vulnerabili. Per questa ragione ritengo colpevole avere un atteggiamento superficiale o ‘tollerante’ di fronte a fenomeni di tale rilevanza, opinione questa  peraltro ampiamente condivisa dagli educatori cittadini.

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“Come pensano i bambini?” il titolo degli incontri con Andrea Sola – 30 novembre 2019

Il problema oggi è lasciar vivere i bambini, non guidarli

I bambini non ragionano come gli adulti perché “il mondo dell’intelligenza infantile si muove con criteri diversi, dove l’elemento affettivo è nettamente dominante. Gli adulti al contrario si costruiscono una serie di ideologie, o idee di copertura, per difendersi e non prendere in considerazione la dimensione affettiva, soprattutto se ci sono questioni irrisolte nella propria infanzia”. Parte da queste considerazioni il pensiero di Andrea Sola, redattore del sito educareallaliberta.org che sabato 30  novembre sarà ospite della Bottega delle scoperte di Besozzo per due incontri intitolati “Come pensano i bambini?”: il primo dedicato a docenti ed educatori, al mattino, e il secondo invece rivolto ai genitori nel pomeriggio.

Il testo dell’intervista pubblicata su Varese News il 25 novembre 2019

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A proposito dell’esperienza della preside Maria De Biase

A proposito dell’esperienza della preside Maria De Biase, ieri andata in onda nel programma “Che ci faccio qui” su Rai 3
di Andrea Sola

Credo sia utile e necessario evidenziare, a proposito dell’esperienza condotta dalla dirigente Maria De Biase nell’Istituto Comprensivo di Santa Marina di Policastro e precedentemente in quello di Scario, come essa rappresenti non soltanto un esempio di efficace e coerente rispetto dei principi ecologici ambientali ed alimentari, ma anche, e forse prima di tutto, un esempio di come sia possibile indirizzare le attività didattiche allo sviluppo di una reale comunità educante.

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webinar Flipnet ‘Liberare l’apprendimento in Danimarca” con Luca Amicizia e Andrea Sola

Qui potete ascoltare la registrazione del collegamento del 20 dicembre con lo studente danese Luca Amicizia e Andrea Sola del sito www.educareallaliberta.org promosso da Flipnet sul sistema educativo della Danimarca. I DIALOGHI INIZIANO AL SESTO MINUTO DELLA REGISTRAZIONE

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Un articolo di Andea Sola: Il sistema scolastico danese: dove le famiglie sono parte attiva

di Andrea Sola

In Italia siamo di fronte a due posizioni assolutamente divergenti di fronte al problema di come affrontare la crisi del sistema scolastico. Una è quella che si propone di salvare la scuola pubblica, l’altra si propone di salvare i propri figli dalla scuola pubblica. Ognuno di essi ha dunque ottime ragioni per giustificare il proprio impegno.

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Il fenomeno delle baby gang a Napoli

di Andrea Sola

In questo dibattito si fa un gran parlare della funzione salvifica della scuola e dell’educazione in genere che sarebbe l’unica soluzione per sradicare il problema, va detto che, se è certamente vero e quasi ovvio che questi ragazzini dovrebbero essere tolti dalla strada ed inseriti in strutture di carattere educativo, il limite di questa soluzione sta nel fatto che si dia per acquisito che sia sufficiente destinare maggiori risorse alla scuola o ad ad altre strutture già esistenti sul territorio che sarebbero di per sé  in grado di far fronte a questo compito.

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Lettera a un porfessore: come contenere l’incontenibile, di Andrea Sola

Il mio amico Claudio, un professore di lungo corso alle prese con una classe particolarmente vivace di un istituto professionale, ma soprattutto con dei colleghi che hanno un rapporto conflittuale con i ragazzi, mi chiede un parere al riguardo alla vigilia di un consiglio di classe in cui dovrà sostenere un confronto che prevede arduo.

Di qui il mio racconto di un episodio occorsomi qualche giorno prima qui a Napoli in cui si riproponeva una situazione analoga.

Questa è la lettera.

Caro Claudio,

l’episodio che mi chiedi di raccontarti è in qualche modo emblematico di un dilemma che ci si trova ad affrontare ogni volta che si è di fronte ad una palese incapacità dei ragazzi di comportarsi secondo le regole della convivenza che vengono normalmente praticate al di fuori della scuola, in contesti dove vige, diciamo così, una forma di rispetto reciproco.

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