EFFE SYMPOSIUM: Improving social equity through education
Report completo del convegno tenutosi ad Edimburgo il 5 maggio 2015
Questo sito è una guida per chi vuole conoscere e approfondire le tematiche educative basate sui principi della libertà; vi sono raccolti materiali e filmati sulla attualità e la storia delle esperienze di educazione sperimentale in Italia e nel mondo. Gli argomenti sono raggruppati per categorie, che trovate nel menù sottostante. Per ricerche specifiche inserite i soggetti nella finestra "cerca". I post che vedete nella homepage sono gli ultimi pubblicati.
EFFE SYMPOSIUM: Improving social equity through education
Report completo del convegno tenutosi ad Edimburgo il 5 maggio 2015
Ole Pederson è direttore dell’Independent Academy for Free School Teaching in Danimarca, una scuola che prepara i futuri insegnanti delle Free schools danesi che sono molto differenti da quelle così chiamate in Inghilterra, in quanto si basano sulla pedagogia di Grundtvig e Kold.
Qui una sintesi del suo intervento al EFFE Simposium di Edimburgo e della sua intervista che qui riportiamo.
Leggi tutto “Una intervista al direttore della Academy for Free school teaching di Danimarca”
Una intervisa ad Irfanka Pašagić (tradotta da Azra Fetahovic) sul suo lavoro con bambini che hanno subito i traumi della guerra in Bosnia. L’intervista è stata realizzata nel luglio 2015 da Andrea Sola a Tuzla in occasione del viaggio organizzato dalla Fondazione Langer per Euromediterraneo 2015.
Irfanka Pašagić è una neuropsichiatra originaria di Srebrenica, giunta a Tuzla come profuga nel 1992. E’ direttrice dell’associazione “Tuzlanska Amica” che è un’organizzazione non governativa con sede a Tuzla, una città nel nordest della Bosnia- Erzegovina. Il suo lavoro è iniziato già nel 1992, cercando di alleviare le sofferenze di un numero crescente di donne e bambini arrivati dai campi di concentramento, dalle zone sottoposte alla pulizia etnica e in fuga dalla città di Srebrenica.
Vedi il sito della Fondazione Langer
e dell’associazione Tuzlanska Amica di Tuzla, Bosnia Erzegovina
Leggi tutto “Sands School: una scuola democratica tra le più significative del Regno Unito”
Yaacov Hecht
“Education City – A learning Social Network”
The Path of Education System in the 21st Century
Leggi tutto “Yaacov Hecht, Education City – A learning Social Network”
The Education Cities Network was founded by TOPAZ- Leading Social Innovations and theEducation Cities organization. The network is a group of Israeli municipalities, organizations and businesses, that lead educational innovation, and who joined forces.
Fonti: L’Espresso
Altro che Gymnasium. La scuola migliore di Germania è un istituto professionale. Che mischia le età, abolisce le cattedre, la scegliere le lezioni, è solo femminile. E manda subito in fabbrica
“Recuperare l’Unità perduta”
Il Metodo Alice è un insieme di pratiche educative nate in Italia negli anni ’80 da Valentino Giacomin e Luigina De Biasi , sviluppate successivamente in India dagli stessi. Il nome si ispira all’omonimo libro “Alice nel paese delle meraviglie” nel quale è narrato il viaggio compiuto da Alice alla scoperta della sua interiorità.
Leggi tutto “The anarchic experimental schools of the 1970s, By Tom de Castella x BBC News Magazine”
Educational researcher Dr. Sugata Mitra’s “Hole in the Wall” experiments have shown that, in the absence of supervision or formal teaching, children can teach themselves and each other, if they’re motivated by curiosity and peer interest. In 1999, Mitra and his colleagues dug a hole in a wall bordering an urban slum in New Delhi, installed an Internet-connected PC, and left it there (with a hidden camera filming the area). What they saw was kids from the slum playing around with the computer and in the process learning how to use it and how to go online, and then teaching each other.
The “Hole in the Wall” project demonstrates that, even in the absence of any direct input from a teacher, an environment that stimulates curiosity can cause learning through self-instruction and peer-shared knowledge. Mitra, who’s now a professor of educational technology at Newcastle University (UK), calls it “minimally invasive education.”
At TED2013, Sugata Mitra made a bold TED Prize wish: Help me build a place where children can explore and learn on their own — and teach one another — using resouces from the worldwide cloud.
Download the Self Organized Learning Environment (SOLE) Toolkit >>
Ludus es un directorio de educación alternativa en España. Hemos optado por incluir cualquier proyecto que suponga una alternativa a la pedagogía oficial, por lo que se muestran opciones muy diversas: escuelas libres, escuelas bosque, escuelas Waldorf, asociaciones dedicadas al estudio y divulgación, colegios públicos que en parte o totalmente están adoptando alguna de estás pedagogías, etc. Y para los más peques, grupos de crianza y madres de día.
Aquí podréis encontrar un listado de proyectos en vuestra zona; después, dependerá de vosotr@s decidir el más adecuado para vuestr@ hij@. En la web de cada proyecto podréis leer más sobre su pedagogía, ideario, horarios, etc. En cualquier caso, lo más recomendable es que vayáis a conocerles. Muchas escuelas realizan jornadas de puertas abiertas u os permitirán visitarles para ver las instalaciones y poder hablar con sus responsables.
En Ludus no conocemos directamente más que a una pequeña parte de las escuelas listadas, por lo que no podemos recomendaros unas más que otras. Por eso, insistimos en la necesidad de conocerlas de primera mano para poder elegir la más adecuada. Lo que en su web puede parecer fantástico o la maravillosa experiencia que os pueda relatar una madre no tiene por qué coincidir realmente con vuestras expectativas. Incluso entre escuelas con una misma metodología pueden darse grandes diferencias.
Nell’intervista viene descritta l’attuale situazione delle free schools svedesi che hanno una storia più che ventennale e sono completamente fianziate dallo Stato. In particolare si descrive il conflitto in atto tra la tendenza ad un uso economicamente strumentale da parte dei gestori di alcune scuole e la opposizione a questa deriva da parte delle diverse tipologie di scuole libere (Steineriane, Montessori, Freinet ed altre) accomunate da impegno ideale e non finalizzato al profitto.
Inger Nordheden insegna al College of Teachers dell’ Università di Stoccolma.E’ stata una delle fondatrici della Freinet School Chesnut di Stoccolma. E’ uscito recentemente il suo ultimo libro “Adventures in Education”, The emerge of the Modern School Movement in Sweden. ForlagKastanien ℅ Inger Nordheden, Nordenflychtsvagen 67, SE – 112 15 Stockholm – Sweden
Il sito dell’organizzazione è www.alrowwad.org
Quest’anno gli studenti inglesi potranno scegliere tra 118 nuove scuole, tutte finanziate dallo Stato e tutte diverse. Oltre alle 93 “Free School” aperte da insegnanti, genitori e organizzazioni religiose, apriranno anche alcune scuole professionali molto orientate. Ma poi c’è la scuola elementare bilingue(tedesco-inglese), la scuola specializzata per seguire i bambini autistici; le scuole aperte per provare ad agganciare i bambini a rischio drop-out, la scuola steineriana…
La Free School di Hackney, nata su iniziativa del banchiere Andreas Wesemann, propone una scuola che non si pone limiti. Agli studenti prima dell’estate è stata consegnata una copia de L’Odissea. Al rientro a scuola dovranno parlarne.
Tra le novità c’è la scuola professionale di Silverstone che addestra gli studenti in tutti gli aspetti del settore della corsa, offrendo la formazione tecnica necessaria per entrare nelle squadre che seguono i piloti di Formula Uno, e anche l’ospitalità. Le nuove scuole sono ospitate in vecchi palazzi di giustizia, stazioni di polizia, perfino in una stazione dei pompieri dismessa.
Il progetto di Michael Gove, il ministro dell’istruzione, è ambizioso e nonostante le critiche e i dubbi avanzati dai Labour, perfino l’ “Independent” gli ha dedicato uno speciale dal titolo emblematico: “Per una volta, Michael Gove ha ragione” in cui elogia pubblicamente e “senza riserve” l’esperimento. In realtà, commenta il quotidiano, il partito laburista dovrebbe accogliere con entusiasmo il fatto che i genitori abbiano più scelta: per alcuni bambini, la disciplina old style, con le uniformi e l’insegnamento severo, ha prodotto risultati straordinari, ma per altri (specie i ragazzini più difficili, a cui molte delle nuove scuole si rivolgono), il modello accademico non è quello più opportuno.
Anche Indù, sikh e musulmani si sono mossi per aprire le loro scuole. Pure i creazionisti hanno avuto una chance, ma pare che le iscrizioni non siano andate come previsto.
USA: scuole statali in appalto
Segnalazione di documenti USA sullo stato delle “Charter Schools” e sui risultati conseguiti dalle scuole statali liberate dall’obbligo di applicare i regolamenti scolastici e i curricoli legali. Difficoltà e problemi di valutazione, incertezze persistenti.
Il modello delle “Charter Schools” realizzato negli USA agli inizi degli anni 90 è oggetto di polemiche e di critiche sin dagli inizi. I partigiani della scuola statale hanno da sempre denunciato questo modello come se fosse un subdolo attacco mirante a smantellare il servizio pubblico d’istruzione e quindi ad accrescere le disuguaglianze sociali di fronte all’istruzione. I promotori delle “Charter Schools” invece considerano che per migliorare l’efficacia delle scuole e per ridurre le disuguaglianze scolastiche occorra in primo luogo alleggerire il peso della burocrazia scolastica e ridurre l’ingerenza dell’amministrazione nell’organizzazione ed il funzionamento delle scuole. Questa controversia ha avuto come effetto quello di stimolare le ricerche scientifiche sulla validità delle “Charter Schools” e quindi sull’efficacia della scuola. Dopo circa vent’anni la partita rimane aperta. Non ci sono prove evidenti e convincenti della superiorità del modello delle “Charter Schools” rispetto alle scuole tradizionali. Occorre precisare che le “Charter Schools” sono scuole pubbliche liberate dall’obbligo di applicare i programmi e i regolamenti che disciplinano le scuole tradizionali. Una scuola che vuole fruire di questa franchigia deve arrangiarsi a funzionare con le risorse finanziarie stanziate per la scuola dall’ente pubblico, pari al costo effettivo globale della scuola, stipendi degli insegnanti inclusi. Dopo vent’anni di funzionamento e dopo avere raccolto una massa considerevole di dati sulle *Charter Schools”, il bilancio è piuttosto deludente. In generale, non ci sono miglioramenti sostanziali e durevoli generati dalle scuole liberate dal peso della burocrazia statale. E’ quindi prematuro anticipare una generalizzazione di questo modello all’intero impianto scolastico. Occorre però anche aggiungere che questa conclusione va presa con cautela perché le moltissime indagini svolte sulle scuole “Charter” non sono metodologicamente convincenti. Le valutazioni quindi sono precarie e discutibili.